mercoledì 31 dicembre 2014




Un attimo prima ... 


- bronzo - 70x90x90 cm. - 1992 



La tensione al divenire crea un dinamismo potenziale che è limite e forza della scultura.
(Tiziano Deflorian)




Non esisterebbe storia ne evoluzione di alcun tipo se non esistesse, accanto al limite, un principio di natura opposta che ostacoli la tendenza di ogni oggetto a permanere rigidamente fissato nei contorni della sua esistenza impostagli dal principio del limite. 
Tale principio è appunto l'illimitato.
(Paolo Zellini)



mercoledì 17 dicembre 2014




 Sospensione  5

- bozzetto - 40x30 - 2001




Il nostro spazio è delimitato e definito da una striscia imponderabile, spartiacque tra un dentro familiare e circoscritto e un fuori ancora da esplorare. 
Al di qua dell'orizzonte c'è il mondo conosciuto rassicurante. Oltre vi è l'ignoto, l'esterno di cui spesso si è negata l'esistenza identificandolo col nulla. 
Ma la storia delle esplorazioni e dei progressi della scienza insegna che si tratta di un confine mobile, che si sposta sempre più in là man mano che l'uomo perfeziona i suoi strumenti conoscitivi, annettendo sempre nuovi "territori esterni" al suo spazio concepibile.



Ernesto De Martino

sabato 13 dicembre 2014


Sospensione 4

 -bozzetto - 40x30 - 2001


 



"Per me ormai l'universo è diventato così grande - rispose lei -che mi ci perdo; non so più dove sono, non so più nulla [...] Tutto l'immenso spazio che comprende il nostro Sole e i nostri pianeti è solo una particella dell'universo? Ci sono altrettanti spazi per ogni stella fissa? Tutto questo mi confonde, mi turba e mi spaventa". "Io invece mi ci trovo proprio a mio agio; - risposi -  quando il cielo era solo una volta azzurra con le sue stelle inchiodate, l'universo mi pareva piccolo, limitato e stretto da opprimere; ma da quando ha acquisito ampiezza e profondità, dividendosi in mille e mille vortici, sento di respirare più liberamente; mi pare di stare in un'atmosfera più ampia e che l'universo abbia una nuova magnificenza". 

Bernard Le Bouvier De Fontenelle - Conversazioni sulla pluralità dei mondi

venerdì 12 dicembre 2014




L'INFINITO

Sempre caro mi fu quest'ermo colle,
e questa siepe,
che da tanta parte dell'ultimo orizzonte il guardo esclude.
Ma sedendo e mirando,
interminati spazi di là da quella,
e sovrumani silenzi,
e profondissima quiete
io nel pensier mi fingo;
ove per poco il cor non si spaura.
E come il vento odo stormir tra queste piante,
io quello infinito silenzio
a questa voce
vo comparando: e mi sovvien l'eterno,
e le morte stagioni,
e la presente
e viva,
e il suon di lei.
Così tra questa immensità s'annega il pensier mio:

e il naufragar m'è dolce in questo mare.