martedì 15 dicembre 2015

 

Senza titolo

- 2000 -

 

 




... Il linguaggio è costituito da una serie di eventi vocali legati da una logica interna, i cui meccanismi fondamentali sono innati (N. Chomsky) e che sono atti a comunicare un determinato evento passato o futuro. Questi eventi vocali sono  regolarmente e logicamente distribuiti nel tempo. [...]
Le stringhe di eventi legati tra loro sono la base del ragionamento, e contrastano ad esempio con la comunicazione visiva, dove gli eventi nervosi concernenti un'immagine non sono in serie, ma in parallelo, in quanto sono trasmessi contemporaneamente, tutti insieme. Si potrebbe dire che l'informazione visiva, al contrario di quella linguistica, è atemporale.
Il linguaggio, che fa parte delle uscite motorie, è frutto di attività interne e le diverse parole o gesti motori acquistano senso solo se hanno una sequenza particolare. [...] Un messaggio che necessita di una serie di eventi che si susseguono temporalmente e che possono essere anche numerosi comporta anche un rallentamento della comunicazione. [....] Il linguaggio esprime il pensiero, è la manifestazione all'esterno del lavoro di neuroni, i quali possono 'pensare' anche senza esprimersi nella parola, ad esempio nella riflessione, nell'atto creativo, nel lavorio che sta alla base della soluzione di un problema. 
In un mondo dominato dai computer, i cui tempi di elaborazione e trasmissione dell'informazione sono milioni di volte più rapidi di quelli cerebrali, questi ultimi possono apparire assai inefficienti per la loro lentezza, ma il prodotto di questa attività, una vera rivoluzione evolutiva, è talmente meraviglioso e innovativo che occorre elevare un elogio alla lentezza dei meccanismi che stanno alla base del pensiero.

(Elogio della lentezza - Lamberto Maffei)

giovedì 8 ottobre 2015

 

 

L'emancipazione della tartaruga

2013 


 

 

 

Nel salone dei Cinquecento si possono scorgere immagini strane, che mi sorprendono e mi attraggono. Sono delle tartarughe che hanno una grande vela gonfiata dal vento sul loro carapace. Ce ne sono moltissime sul soffitto e sulle pareti e se uno guarda più attentamente scorge anche una scritta che le accompagna: festina lente (affrettati lentamente).
Questi affreschi del Vasari e aiuti li fece dipingere Cosimo I Medici (1512-1574) come simbolo del suo modo di agire e del suo pensiero che è appunto espresso da un motto latino, attribuito ad Augusto da Svetonio, ma è proverbio sapienziale dell'epoca, festina lente. Infatti la tartaruga è simbolo della lentezza e la vela gonfiata dal vento della velocità.
[...] Nel pensiero di Cosimo I volevano significare "pensa e rifletti prima di agire nelle tue azioni di governo".
In un mondo che corre vorticosamente con logiche spesso incomprensibili, il problema della lentezza si affaccia alla mente con prepotenza, come una meta del pensiero e della via da percorrere. Andare più veloci non significa conoscere più di quello che la strada offre e nessuno vuole arrivare prima alla fine della propria strada. [...] 
In realtà sappiamo che proprio per la sua filogenesi il cervello umano possiede sia meccanismi ancestrali rapidi di risposta all'ambiente, automatici o quasi automatici, sia meccanismi più lenti, comparsi successivamente. I primi sono in gran parte inconsci, mentre i secondi sono frutto di ragionamento. In modo del tutto contraddittorio, tuttavia, il trend delle società cosiddette avanzate sembra assegnare ai primi una posizione predominante ed è opinione generale che l'insistere sulla rivalutazione dei secondi significhi invertire la freccia del progresso e delle aspirazioni, della nostra filosofia compresa la filosofia della scienza, e sia solo segno di un'attitudine tipicamente simile al rimpianto per il passato. 
In questa situazione andare controcorrente risulta faticoso, anche se seguire il gregge può essere triste e offensivo per il proprio cervello e produrre insoddisfazione.

(Elogio della lentezza - Lamberto Maffei)

sabato 8 agosto 2015

 

Danza nel deserto

bozzetto - 30x40 cm.




"Tutto ciò che scorgi, benchè ti appaia fuori, è dentro, nella tua immaginazione, 

della quale non è altro questo mondo di Mortalità che un'Ombra".

 

(William Blake)




lunedì 13 aprile 2015


Flussi

 (bozzetto) - 45x50 cm. - 2014

 

 





La mente del poeta e in qualche momento decisivo la mente dello scienziato funzionano secondo un procedimento di associazioni di immagini che è il sistema più veloce di collegare e scegliere tra le infinite forme del possibile e dell'impossibile. 

La fantasia è una specie di macchina elettronica che tiene conto di tutte le combinazioni possibili e sceglie quelle che rispondono a un fine, o che semplicemente sono le più intesessanti, piacevoli, divertenti. 

(I. Calvino)

domenica 12 aprile 2015



Senza titolo

30x40 cm. - 2000



 



Qual'è il rapporto tra realtà oggettiva del mondo che ci circonda e l'universo sensibile che, attraverso i nostri organi di senso, possiamo percepire? Questo interrogativo percorre tutta la storia della filosofia  e della scienza...


... l'immagine della realtà  che percepiamo è frutto di una complessa serie di elaborazioni cerebrali, e assomiglia più a una <<interpretazione>> che non a una <<lettura>>.





domenica 15 marzo 2015



Ombre 


 40x30 cm. - 2000






Il mondo in cui ci muoviamo, gli oggetti attorno a noi, le ombre che proiettiamo, possiedono a volte la facoltà di stimolare l'immaginazione ed imporsi allo sguardo come le involontarie rappresentazioni di qualcosa che oltrepassa la concreta apparenza reale.
La natura sembra allora dotarsi della capacità di rappresentare i sogni, le visioni e le fantasie di chi la osserva.




domenica 15 febbraio 2015


Strappo temporale

 40x30 cm. - 2001




  Meglio di ogni altro dopo il Rinascimento, scrisse Broch, Goethe seppe fondere interessi scientifici e aspirazioni artistiche assegnando alla poesia il potere di evocare simbolicamente quelle forze madri del cosmo, quella radice comune di ogni polarità (un infinito antistante ad ogni successivo confronto tra limite e illimitato) in cui erano pure incentrate le aspirazioni della scienza.

giovedì 1 gennaio 2015


E così fu


 - Scultura in legno - 60x25x95 cm. -2010











E così fu che l'Uno divenne molteplice.